Caro Diario

28 luglio 2015

Inizio oggi, a 20 anni, a tenere un diario. Non so per chi, perché né a causa di cosa ma m’è venuta voglia di scrivere e probabilmente, per la prima volta nella mia vita, non curerò troppo la grammatica. Non so né chi né quando né se qualcuno mai leggerà queste cose ma io le scrivo lo stesso.

Da quando ho conosciuto la mia attuale ragazza, che amo più di me stesso, la mia vita ha attraversato uno di quei momenti che si vedono solo nei film o nei cartoni giapponesi, dove il protagonista diventa invincibile e non c’è nulla che possa andare storto; nessuno rompe più di tanto e gli impegni combaciano perfettamente. Tutto ciò fino a ieri. Sono tornato dalle vacanze domenica (2 giorni fa), ieri facevo 2 mesi di “fidanzamento” (magari spiegherò in seguito il perché delle virgolette) ma già iniziava a pervadermi questo senso di NULLA. Tutto maiuscolo. È una sensazione indescrivibile e apparentemente senza motivo, di quelle che magari tra qualche tempo ci pensi davanti a una birra con gli amici e ti rendi conto di quanto sia stata una sensazione futile.
Qualche minuto fa, quando il NULLA era, credo, all’apice, è tornato uno di quei sogni inutili quanto belli, uno di quelli che si hanno quando sei un adolescente con gli ormoni a palla che cerca di capire il mondo e decide di scopire, seguendo ciò che sono state mode e correnti di pensiero di un tempo, come cazzo è fatto e chi sono i suoi simili, a chi può aggregarsi, chi prendere come modello… perché diciamocelo: la storia dell’uomo solitario è bellamente una cazzata; abbiamo tutti bisogno di stare con qualcuno che ci faccia star bene e di essere accettati.

guruguru___folletto_negazione_by_fabzim-d4kkw77
Questo è un Folletto Negazione, la cui mansione è quella di uscire allo scoperto quando è opportuno evidenziare una negazione. Per chi non lo sapesse, il suo motto preferito è “Nulla di nulla!”

Ecco, io dovevo cucinare il pranzo per me e i miei genitori che tra poco rincaseranno e avevo a portata di mano un cd dei Darkness, l’ultimo da loro pubblicato, credo. Comunque sia, l’ho messo su e il mio cervello ha iniziato ad elaborare: “che bello sarebbe avere un seminterrato, pieno di poster, una chitarra che non sono capace di suonare ma ogni tanto ci scappano due note, un divano di quelli vecchi e brutti, di quelli che li guardi e ti raccontano una storia, non necessariamente la loro; sedercisi sopra da solo, farsi un viaggione e convincersi di essere in una delle 3 decadi finali del ‘900, in base a che musica passa il tuo lettore musicale. Pensare a tutto e allo stesso tempo a nulla. Piangere, ridere, sorridere… mai pensare al futuro perché è la cosa più logorante che un uomo possa fare… “.
Tutto ciò in solitudine.

La solitudine per definizione è un sostantivo astratto ma io sono convinto che non è così: la solitudine è la migliore amica di tutti, ci sarà sempre, almeno per qualche istante in una giornata, e alla solitudine puoi confidare tutti i segreti e chiedere tutto ciò che vuoi sapere. Tanto i segreti non verranno spifferati da lei e le risposte ti arriveranno sempre. Te le darai da solo ma arriveranno, e sarà solo merito della solitudine.
Il mio giudizio sul pensare al futuro è dato dal fatto che se tu immagini cose belle e non si realizzeranno, sarai deluso; se immagini cose brutte, sarai sconfortato perché se le puoi immaginare possono accadere (a meno che non siano zombi egizi che cavalcano mucche alate per sconfiggere gli ebrei).
(Ho scritto di getto, non ho nulla contro gli ebrei né contro gli zombi egizi o le mucche alate, perciò vedete di non rompere le palle).

Io da quando conosco B (chiamerò così la mia morosa per garantirne l’anonimato) ho pensato ogni tanto all’ipotesi della fine della nostra relazione. La verità è che ho paura. La verità è che io non ho mai avuto una ragazza effettiva prima di lei, ho avuto solo una storia con una ragazza che ho visto più spesso quando non stavamo insieme che non quando abbiamo ufficializzato. La verità è che quando l’ho conosciuta non doveva esistere. Avevo deciso, in modo quasi ascetico, che non avrei più provato a instaurare relazioni con una ragazza, se non l’amicizia, perché ero stufo di innamorarmi a vuoto e poi soffrirne. Accanto a questa promessa a me stesso, avevo rilegato un prospetto: l’unica eccezione alla promessa, si poteva fare qualora avessi trovato la ragazza dei miei sogni, uno stereotipo, insomma, della ragazza ideale per me. Detto francamente, la probabilità che questa ragazza esistesse era pari alla probabilità di trovare un pianeta ipoteticamente abitabile per noi esseri umani in qualche zona remota dell’universo…
Evviva, che gaudio! Abbiamo scoperto un “Kepler Qualcosa” che, a priori, potrebbe ospitare della vita. Beh, poi c’era l’irrisoria possibilità che lei provasse qualche interesse nei miei confronti e siccome si è verificata, ho fiducia nell’abitabilità di Kepler.
Dio mio, questa cosa dev’essere illeggibile XD.

In conclusione, questo NULLA, è stato alleviato dallo scrivere questo Diario. Probabilmente non saprò mai che cosa ha causato il NULLA ma almeno l’ho alleviato e mi ha fatto creare qualcosa di costruttivo.

Questa è la prima volta che scrivo e, come da homepage, se vi fa schifo, semplicemente leggete altro, senza tirarmi gli insulti che si beccano gli stronzi. Se vi pare che l’articolo sia un po’ fuffa, è perché c’era dell’altro che ho voluto togliere perché il mondo non è ancora pronto per quello. Magari un giorno lo sarà e leggerete la conclusione.
Spero di essere piaciuto a qualcuno.
Grazie per essere passati

12 pensieri su “Caro Diario

  1. Pingback: Le Belle Giornate Inconcludenti | Memorie di un ventenne come tanti

      1. Grazie! Io non sono ancora riuscito a guardare bene il tuo blog perché dovevo finire l’ultimo articolo ma (se mio fratello non ha preso possesso del pc) ora passo a vedere come si deve ^^
        P.s. Gurren Lagan è troppo power

        Piace a 1 persona

Lascia un commento