Questa che state per leggere è una storia di un tempo lontano, che ha luogo in un Paese dove le Fiabole (né Fiabe, né Favole) si vivevano e si vivono tutt’oggi.
In questo luogo meraviglioso e non così distante dai luoghi dove viviamo noi oggi, viveva, un tempo, il Cavaliere Ardente.
Il nostro Cavaliere era una persona valorosa e buona, era amico di molti e chi gli era nemico lo temeva quasi al pari della morte.
Il guerriero, che non aveva legione né tantoméno era mercenario, viveva contento la sua vita, piena di amicizie, bevute all’osteria e rilassanti momenti passati a fare musica.
L’unica cosa che non lo rendeva felice era il fatto che non riuscisse a trovare una compagna che lo potesse comprendere.
Fu forse il caso, forse il destino, che un giorno il nostro Cavaliere si imbatté nella metà che tanto aspettava.
Era un tiepido pomeriggio d’aprile, quando il Cavaliere Ardente – che doveva il suo nome al suo carattere allegro e focoso e alle sue nobili gesta – vagabondava in campagna con i suoi migliori amici.
Tutto ad un tratto comparve dal nulla una bellissima donna, intenta a divertirsi con quelle che si rivelarono poi le sue damigelle. Era La Regina Algida.
«Com’è possibile?» pensò il soldato, «Questa donna non può esistere! l’ho sognata per tutta la vita, non può essere veramente davanti ai miei occhi!»
D’altro canto, la Regina pensò:
«Che ragazzo solare! E’ mai possibile che io, la Regina Algida, possa essere attratta da un uomo di questo tipo, così diverso da me?»
Non c’è da spiegare che i due strinsero amicizia molto in fretta.
Passò un po’ di tempo e i due, che avevano capito di essersi innamorati l’un dell’altra, decisero di fidanzarsi.
La Regina era abituata ad adulatori e spasimanti e il suo carattere gelido non le permetteva di gioire.
Diversamente aveva reagito il Cavaliere.
«Oh, che gioia!» esclamava a gran voce, «non potrei essere più felice di come ora sono! Ho finalmente trovato qualcuno che mi stia accanto!»
I due giovani, che a vedersi non avevano nulla in comune, in realtà avevano tantissime cose da condividere e stavano benissimo insieme.
Tutto ciò finché, un triste giorno, la Regina -vittima del gelo che le ha dato il nome- iniziò a “raffreddarsi”.
Ardente, che pareva sciocco ma non lo era, avvertì il cambio d’umore della compagna e decise ciò:
«Probabilmente le è successo qualcosa che ha raggelato il suo povero cuore; l’unica cosa che io sia in grado di fare è ardere di più, al fine di scaldare l’animo della mia amata».
La Sfortuna, laida Dea che vaga per i mondi, aveva posato lo sguardo sul nostro protagonista e voleva che il tenero amore che univa la coppia scomparisse.
Per colpa di questa Dea, se così si può definire, la reazione di Algida al calore intenso che Ardente emanava, fu il congelamento totale.
«Credo di non amarti più, Ardente. Siamo due persone così diverse… Tu, caldo come il Sole ed io, gelida come il più freddo dei ghiacci»
I due si separarono, lui straziato e lei impassibile come sempre. L’unica che si divertiva e rideva fino alle lacrime era la Sfortuna.
Quello che Algida non sapeva, era che il motivo per cui Ardente era temuto non era il suo calore, bensì il suo Gelo.
Già, perché il Cavaliere, in battaglia, era in grado di sprigionare un Gelo talmente potente da disintegrare la materia. Aveva il potere dello Zero Assoluto.
Questo Zero Assoluto, era uno dei Poteri più pericolosi che esistesse nel Regno, e non era solo un’arma, influiva anche sul comportamento di chi lo usava.
Dopo qualche tempo di distacco, dove Algida capì che era difficile continuare a vivere senza Ardente, che trasmetteva sicurezza e calore a chi gli stava intorno, decise di riavvicinarsi a lui.
Quando lo rivide provò pietà e rimorso. Il giovane per cui aveva provato amore giaceva, ora, di fronte a lei, gelido e confuso. Non era rimasta traccia del ragazzo solare che era stato…
Poco lontano, forse su un albero, forse su una nuvola, sedeva beata Amore, una Dea burlona che provava gioia nel vedere due persone amarsi. Quando vide i due, vicini ed entrambi gelidi, si ricordò dell’amore che diede loro una volta e, intuendo il sortilegio di Sfortuna, decise di riavvicinarli. Scambiandoli di posto.
Algida, grazie all’intervento di Amore, iniziò a bruciare, addirittura ad ardere!
La Regina Algida si era resa fuoco per riscaldare il Cavaliere Ardente divenuto ghiaccio.
Nessuno sa quanto tempo fu necessario per far tornare ardente il Cavaliere che un tempo fu uno dei più valorosi.
Quel che è certo è che la Regina riuscì nel suo intento e, quando il Cuore di Ardente riprese a bruciare, i due decisero di creare insieme qualcosa che simboleggiasse il loro eterno amore.
Quando ai pochi fortunati che sono di ritorno dal Paese delle Fiabole viene chiesto quale sia la cosa più mozzafiato che abbiano visto in quello sconosciuto posto, loro sono soliti rispondere:
«Caro mio, di cose meravigliose ne ho viste un’infinità. L’unica cosa che posso assicurare è che mai vidi né mai vedrò uno spettacolo più divino della “Fiaccola del Ghiaccio Eterno che porta il Fuoco Infinito”»